Testo di Alessandro Spagnolo:
Le polizze Long Term Care
Tra le polizze di ultima generazione ci sono, e da non moltissimi anni nel nostro paese, le assicurazioni Long Term Care che, come le Dread Disease già prese in esame, nascono dall’esigenza di dare copertura a rischi prima meno percepiti.
Ricordiamo sempre che è dalla percezione che si ha di un determinato rischio, legato magari a modificazioni del panorama socio economico, che nasce l’esigenza di un nuovo prodotto assicurativo e spinge le imprese di assicurazione a studiarne la tariffa.
Tornando alle nostre Long Term Care, parliamo di contratti di assicurazione pensati par la copertura del rischio di perdita dell’autosufficienza, cioè la incapacità di svolgere gli atti elementari della vita quotidiana.
Tecnicamente ADL (activities of daily living) e quelli che vengono considerati ai fini assicurativi in genere sono:
Non tutte le polizze sono uguali rispetto a questa caratteristica per alcune compagnie possono per esempio essere quattro per altre cinque le attività alle quali essere inabili per godere della prestazione assicurativa.
Il limite di età per queste polizze è in genere compreso tra i 20 e i 65 anni.
La prestazione più frequentemente garantita dalle polizze Long Term Care è una rendita da corrispondersi al verificarsi della non autosufficienza e la sua rata può essere prestabilita in modo forfetario o variabile in base al grado di autosufficienza.
Ma non è raro trovare anche polizze che prevedono come prestazione un capitale, il risarcimento delle spese di assistenza ricevute o anche la garanzia di un’assistenza presso centri di cura convenzionati con le Compagnie.
Ultimamente è possibile trovare polizze Long Term Care in abbinamento con polizze vita, nel qual caso è corrisposto una parte del capitale caso morte in anticipo al momento del verificarsi della perdita di autosufficienza; in altri casi possiamo trovarle in abbinamento con piani assicurativi a contenuto previdenziale.
Tecnicamente ADL (activities of daily living) e quelli che vengono considerati ai fini assicurativi in genere sono:
- muoversi, alzarsi e mettersi a letto o seduti su una sedia
- lavarsi e mantenere un livello accettabile di igiene personale
- vestirsi e svestirsi
- bere e mangiare autonomamente
- essere continenti
- capacità di parola o di udito
Non tutte le polizze sono uguali rispetto a questa caratteristica per alcune compagnie possono per esempio essere quattro per altre cinque le attività alle quali essere inabili per godere della prestazione assicurativa.
Il limite di età per queste polizze è in genere compreso tra i 20 e i 65 anni.
La prestazione più frequentemente garantita dalle polizze Long Term Care è una rendita da corrispondersi al verificarsi della non autosufficienza e la sua rata può essere prestabilita in modo forfetario o variabile in base al grado di autosufficienza.
Ma non è raro trovare anche polizze che prevedono come prestazione un capitale, il risarcimento delle spese di assistenza ricevute o anche la garanzia di un’assistenza presso centri di cura convenzionati con le Compagnie.
Ultimamente è possibile trovare polizze Long Term Care in abbinamento con polizze vita, nel qual caso è corrisposto una parte del capitale caso morte in anticipo al momento del verificarsi della perdita di autosufficienza; in altri casi possiamo trovarle in abbinamento con piani assicurativi a contenuto previdenziale.
Non mi stancherò mai di ricordare uno dei concetti fondamentali alla base di qualsiasi copertura assicurativa che risuona come dogma per le assicurazioni come le Long Term Care:
assicurarsi vuol dire trasferire un rischio al quale riteniamo di poter essere esposti da noi alla compagnia che se ne assume il carico a fronte del pagamento di un premio, ma soprattutto vuol dire liberare risorse economiche.
Vuol dire non dover affrontare spese, magari insostenibili, al momento del verificarsi del rischio assicurato o più precisamente le spese che dovremmo affrontare, per noi stessi o i nostri cari, sarebbero nettamente superiori alla somma dei premi che verseremmo alla compagnia per assumersi il nostro rischio.
Questo è ancora più valido oggi grazie all’allungamento della vita, all’abitudine ad una sua maggiore qualità rispetto al passato e ad una minor sicurezza sul supporto da parte dei figli sempre di meno e più cosmopoliti.
In questo è il successo delle polizze Long Term Care e dei prodotti assicurativi legati proprio al mantenimento della qualità della vita.
ASPETTI FISCALI
Per gli aspetti fiscali legati alle polizze Long Term Care vi rimando alla pagina dedicata alle Permanent Health Insurance in cui ho approfondito il tema.
assicurarsi vuol dire trasferire un rischio al quale riteniamo di poter essere esposti da noi alla compagnia che se ne assume il carico a fronte del pagamento di un premio, ma soprattutto vuol dire liberare risorse economiche.
Vuol dire non dover affrontare spese, magari insostenibili, al momento del verificarsi del rischio assicurato o più precisamente le spese che dovremmo affrontare, per noi stessi o i nostri cari, sarebbero nettamente superiori alla somma dei premi che verseremmo alla compagnia per assumersi il nostro rischio.
Questo è ancora più valido oggi grazie all’allungamento della vita, all’abitudine ad una sua maggiore qualità rispetto al passato e ad una minor sicurezza sul supporto da parte dei figli sempre di meno e più cosmopoliti.
In questo è il successo delle polizze Long Term Care e dei prodotti assicurativi legati proprio al mantenimento della qualità della vita.
ASPETTI FISCALI
Per gli aspetti fiscali legati alle polizze Long Term Care vi rimando alla pagina dedicata alle Permanent Health Insurance in cui ho approfondito il tema.
E' con gratitudine e ammirazione che ringrazio Salvatore Infantino per il suo "Intermediario assicurativo e Riassicurativo"inestimabile fonte di materiale e ispirazione.
la foto in testa alla pagina è di Roberto Moretti che ringraziamo
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